Come cambiano le impostazioni della privacy su Google

Vanno in pensione alcune estensioni di Chrome, come Password Checkup, integrate in un nuovo sistema che comprende anche strumenti di analisi della pubblicità online

Google continua a compiere passi in avanti sul percorso che si è prefissato per migliorare la privacy degli utenti. Come annunciato a metà giugno dall’amministratore delegato di Google, Sundar Pichai, il colosso di Mountain View ha intrapreso un percorso finalizzato all’aumento del controllo della privacy. Questo controllo sarà gestito direttamente dagli utenti che potranno impostare i criteri di conservazione dei loro dati personali.

Password checkup

avviso mostrato da Google Chrome agli utenti che hanno installato l'estensione Controllo Password (screenshot Google Chrome)

All’interno  di questa stretta sulla privacy, Google ha integrato alcune funzioni nate come estensioni del suo browser Chrome. Chi usa l'estensione Password Checkup ha ricevuto un avviso dell’imminente disattivazione del prodotto.

Niente paura però. Dal 31 agosto l’estensione sarà sì disattivata, ma lo strumento che segnala se un nome utente o una password sono stati compromessi da una violazione dei dati sarà integrato direttamente nel browser. Gli utenti potranno attivarlo nelle impostazioni di sicurezza alla voce “Ricevi un avviso se le password vengono esposte a causa di una violazione dei dati”.

Privacy nella pubblicità online

Google ha lanciato inoltre degli strumenti che serviranno agli utenti per ottenere maggiori informazioni sulla gestione dei loro dati per le inserzioni. Con la funzione Why this ad, gli utenti potranno indagare su come mai visualizzano una determinata pubblicità risalendo al targeting di Google. Big G spiega inoltre che questa funzione si evolverà diventando “About this ad”, mostrando agli utenti il nome verificato dell’inserzionista e altre informazioni riguardo gli annunci display acquistati tramite Google Ads e Display & Video 360. “Continueremo il nostro lavoro per fare in modo che il settore della pubblicità digitale possa intraprendere un percorso sempre più incentrato sul tema della privacy”, scrive Mike Schulman, vicepresidente di Ads Privacy and Safety di Google.